sabato 11 maggio 2024

SAFEGUARDING

30 agosto 2024
La Federazione Italiana Pallacanestro, dalla stagione sportiva 2024/25, con l'obiettivo di prevenire ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, dispone che all'interno di ogni società affiliata, venga nominata e resa pubblica una figura responsabile.

 

Questa figura nello specifico verificherà che all'interno della società vi sia un modello adeguato a prevenire comportamenti illeciti e gestirà eventuali procedure di segnalazione coordinandosi con il responsabile federale.

I riferimenti del responsabile per ASD CSA BASKET AGRATE sono:

MAURO CAIMI

Mail : safeguarding@basketagrate.com

 

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA ASD BASKET AGRATE

 Ai sensi del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” e alle “Linee guida per l’adeguamento alle politiche di Safeguarding” emanati dalla Federazione Italiana Pallacanestro

 Art. 1 – Finalità

1. Il presente documento stabilisce le misure per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione basata su etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, nonché per le ragioni indicate nel D.lgs. n. 198/2006 relativo ai Tesserati, specialmente se minori, all'interno dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Basket Agrate (anche semplicemente denominata "Società").

 2. Il diritto fondamentale dei Tesserati è essere trattati con rispetto e dignità, garantendo la protezione da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione, come stabilito dal D.lgs. n. 198/2006. Questa tutela è estesa indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, status finanziario, origine, capacità fisica, intellettuale, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati è di primaria importanza e prevale sul risultato sportivo.

3. Il presente documento costituisce il complesso delle Linee Guida e dei Principi ai quali la Società e tutti i suoi Tesserati sono tenuti ad adeguarsi al fine di perseguire: a. La promozione dei diritti precedentemente menzionati; b. La promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che garantiscano la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, specialmente dei minori, assicurando l'uguaglianza, l'equità e valorizzando le diversità; c. La consapevolezza dei Tesserati riguardo ai propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e protezioni; d. L'identificazione e l'implementazione di adeguate misure, procedure e politiche di salvaguardia da parte della Società, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Office istituito dalla FIP, al fine di ridurre i rischi di comportamenti lesivi dei diritti, soprattutto nei confronti dei Tesserati minori; e. La gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di abusi, violenza e discriminazione, garantendo la protezione dei segnalanti; f. L'informazione dei Tesserati, inclusi i minori, sulle misure e le procedure di prevenzione e contrasto agli abusi, alla violenza e alla discriminazione, con particolare enfasi sulle procedure di segnalazione; g. La partecipazione della Società e dei Tesserati alle iniziative organizzate dalla FIP nel contesto delle politiche di salvaguardia adottate; h. Il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano, con qualsiasi ruolo o titolo, all'attività sportiva nell'attuazione delle misure, procedure e politiche di salvaguardia della Società.

4. Il presente documento aderisce alle disposizioni del D.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021 e del D.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021, alle direttive emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, ai Principi Fondamentali approvati dall'Osservatorio permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, nonché al "Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati" della FIP e alle relative Linee Guida.

 Art. 2 – Campo di applicazione

 1. Sono tenuti al rispetto del presente documento i seguenti soggetti: a. I tesserati e licenziati FIP, in conformità a quanto stabilito dallo Statuto Federale e dal Regolamento Organico Federale, presso la Società; b. Tutti coloro che svolgono attività lavorativa o di volontariato per conto della Società; c. Tutti coloro che, in qualsiasi capacità, hanno rapporti con la Società.

Art. 3 – Tipologie di Comportamenti Rilevanti

 1. Ai fini del presente documento, sono considerati comportamenti rilevanti i seguenti:

a. Abuso psicologico: comprende qualsiasi atto intenzionale e indesiderato, come l'isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, l'intimidazione o altre azioni che possano compromettere l'identità, la dignità e l'autostima del Tesserato, anche attraverso mezzi digitali.

b. Abuso fisico: coinvolge atti deliberati e indesiderati, come botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, che possono causare danni fisici, lesioni o compromettere lo sviluppo psico-fisico, inclusi comportamenti come l'imporre carichi di allenamento inappropriati o l'uso improprio di strumenti sportivi.

c. Molestie: comprendono comportamenti sessuali o linguaggio inappropriato, nonché richieste indesiderate o non gradite a sfondo sessuale, che causano fastidio o disturbo.

d. Abuso sessuale: coinvolge comportamenti di natura sessuale non consensuale o il cui consenso è manipolato o negato, inclusi comportamenti coercitivi o coercitivi nei confronti del Tesserato.

e. Violenza di genere: comprende qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica, basata sul genere.

f. Bullismo e cyberbullismo: include comportamenti offensivi e aggressivi, anche online, mirati a esercitare potere o controllo sui Tesserati, creando condizioni di disagio, insicurezza o esclusione.

 g. Nonnismo (hazing): comporta iniziative umilianti e pericolose da parte di membri anziani verso i nuovi membri del gruppo.

 h. Abuso di matrice religiosa: comprende ogni atto che limita o condiziona il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa.

i. Abuso dei mezzi di correzione: coinvolge l'uso improprio del potere correttivo e disciplinare nei confronti di un Tesserato. j. Negligenza: si verifica quando un Tesserato, nonostante sia a conoscenza di un evento rilevante, omette di intervenire o segnalare, causando o permettendo un danno o un pericolo imminente di danno.

 k. Incuria: comporta la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo.

 l. Altri comportamenti discriminatori: includono qualsiasi comportamento finalizzato a discriminare sulla base di etnia, colore della pelle, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. 2. Rientrano inoltre tra le condotte rilevanti tutti quei comportamenti che ostacolano il raggiungimento delle finalità stabilite nel precedente art. 1.

Art. 4 – Principi

1. I soggetti indicati nel precedente art. 2 sono tenuti ad adottare comportamenti conformi ai seguenti principi:

a. Garantire un ambiente basato sui principi di uguaglianza e sulla tutela della libertà, della dignità e dell'integrità personale.

 b. Assicurare a ogni Tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, senza discriminazioni di età, etnia, status sociale, orientamento politico, credo religioso, genere, orientamento sessuale, disabilità o altre caratteristiche.

c. Prestare particolare attenzione a situazioni di disagio, sia percepite direttamente che apprese indirettamente, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i minori.

d. Segnalare prontamente qualsiasi circostanza di interesse ai genitori o tutori legali o agli enti di vigilanza designati.

 e. Rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FIP nel caso sospetti o rilevi condotte conformi ai criteri del presente documento.

f. Garantire lo svolgimento dell'attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo degli atleti, considerando i loro interessi e bisogni.

 g. Pianificare e gestire l'attività, anche durante gli spostamenti, adottando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati. h. Ottenere e conservare l'autorizzazione scritta dei genitori o tutori legali per gli atleti minorenni qualora si programmino allenamenti individuali o in orari non abitualmente frequentati.

 i. Prevenire, durante gli allenamenti e le competizioni, ogni forma di comportamento o condotta descritta nel presente documento attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo. j. Informare chiaramente i partecipanti all'attività sportiva che apprezzamenti, commenti o valutazioni non strettamente correlati alla performance sportiva e non inclusi nei parametri definiti nel presente documento possono ledere la dignità e il rispetto della persona.

k. Favorire la parità di genere nella rappresentanza, nel rispetto delle normative vigenti.

Art. 5 – Protezione dei minori

1. La Società è tenuta a richiedere preventivamente una copia del certificato del casellario giudiziale, ai sensi della normativa vigente, a tutti i soggetti, indipendentemente dalla forma di impiego, incaricati di compiti che comportano contatti diretti e regolari con minori.

 Art. 6 – Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni

 1. Per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nei confronti dei Tesserati, nonché garantire l'integrità fisica e morale degli sportivi, la Società nomina un Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni, come richiesto anche dall'articolo 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021. Tale nomina è comunicata alla FIP al momento dell'affiliazione, della riaffiliazione/aggregazione e riaggregazione.

2. Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni deve essere scelto tra individui di comprovata integrità morale e competenza, e deve soddisfare i seguenti requisiti: a. Essere tesserato FIP regolare;

b. Possedere la cittadinanza italiana;

c. Non avere riportato condanne penali definitive per reati non colposi con pene detentive superiori ad un anno, o con pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici per più di un anno;

 d. Non avere riportato, nei precedenti dieci anni, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte di enti sportivi riconosciuti a livello nazionale o internazionale.

3. La nomina del Responsabile viene resa pubblica all'interno dell’associazione (attraverso affissione nella sede e pubblicazione sulla homepage del sito, se disponibile), e inserita nel sistema gestionale federale secondo le procedure stabilite dalla regolamentazione federale. 4. Il mandato del Responsabile dura sei anni e può essere rinnovato.

5. In caso di dimissioni o cessazione del mandato per altri motivi, l’associazione ha 30 giorni per nominare un nuovo Responsabile e comunicarne la nomina al sistema gestionale federale, secondo le procedure stabilite dalla regolamentazione federale

6. La nomina del Responsabile può essere revocata prima della scadenza del mandato per gravi irregolarità di gestione o funzionamento, con provvedimento motivato dell'organo competente dell’associazione. Il Safeguarding Office della FIP viene informato tempestivamente della revoca e dei motivi. L’associazione procede alla sostituzione del Responsabile secondo le procedure indicate al punto precedente. 7. Il Responsabile ha le seguenti responsabilità: a. Sorvegliare l'applicazione corretta del Regolamento per la prevenzione e il contrasto di abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIP all'interno dell’associazione, così come l'applicazione e l'aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva e dei Codici di condotta adottati; b. Adottare iniziative, anche di carattere urgente, per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione nell’associazione, oltre a promuovere iniziative di sensibilizzazione ritenute opportune; c. Segnalare al Safeguarding Office eventuali condotte rilevanti e fornire le informazioni o documentazione richiesta; d. Rispettare gli obblighi di riservatezza come previsto dall'articolo 14 del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto di abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati” della FIP; e. Proporre all'organo competente dell’associazione eventuali aggiornamenti ai Modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva e ai Codici di condotta, tenendo conto delle esigenze dell’associazione; f. Valutare annualmente l'efficacia dei Modelli organizzativi e di controllo dell'attività sportiva e dei codici di condotta, e sviluppare e attuare un piano d'azione per risolvere eventuali criticità riscontrate; g. Partecipare agli eventi formativi obbligatori organizzati dalla FIP.

Art. 7 – Obbligo di segnalazione

1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti ai sensi dell'articolo precedente e che coinvolgano Tesserati, in particolare minorenni, è tenuto a comunicarlo immediatamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FIP.

2. Chiunque sospetti comportamenti rilevanti secondo il presente Regolamento può discuterne con il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FIP.

 Art. 8 – Diffusione ed attuazione

 1. La Società, anche con il supporto del Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni, si impegna a diffondere ampiamente il presente documento e il Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione di molestie, violenza di genere e discriminazioni (vedi Allegato A) tra i propri Tesserati FIP e i volontari coinvolti nell'attività sportiva, in qualsiasi ruolo o funzione. Si impegnano inoltre a mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per garantire la piena applicazione di tali normative, a svolgere verifiche su ogni segnalazione di violazione e a condividere materiale informativo per sensibilizzare e prevenire i disturbi alimentari negli sportivi. 2. Il presente documento sarà pubblicato sul sito web dell’associazione, se disponibile, e/o affisso presso la sede, e sarà portato a conoscenza di tutti i collaboratori al momento dell'instaurazione del rapporto con la Società. Qualsiasi violazione delle disposizioni sarà sanzionata con adeguate misure disciplinari o contrattuali.

Art. 9 – Norme finali

1. Come previsto dall’Art. 2 del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati”, il presente documento viene revisionato dal Consiglio Direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale, nonché ogni volta che sia necessario per recepire eventuali nuove disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, modifiche ai Principi Fondamentali approvati dall'Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, nonché eventuali integrazioni alle normative della FIP

Allegato A CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

Ai sensi del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” e alle “Linee guida per l’adeguamento alle politiche di Safeguarding” emanati dalla Federazione Italiana Pallacanestro. Ogni Tesserato ha il dovere di mantenere un ambiente sportivo che sia rispettoso, equo e libero da ogni forma di abuso, violenza e discriminazione. È un diritto fondamentale di ciascun Tesserato essere trattato con rispetto e dignità, e di essere protetto da ogni tipo di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione, come previsto dal D.lgs. n. 198/2006. Questo diritto è garantito indipendentemente da razza, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, situazione finanziaria, luogo di nascita, caratteristiche fisiche, intellettuali, relazionali o sportive. Il benessere psicofisico di ogni Tesserato ha sempre la massima priorità, superando anche il successo sportivo. Non sono tollerate discriminazioni di alcun tipo, che siano basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o su qualsiasi altra caratteristica personale, nazionale o sociale, disponibilità economica o altra circostanza. In caso di violazione delle norme stabilite per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione, il regime di sanzioni applicabile varierà in base al ruolo che il soggetto ricopre all'interno della FIP secondo quanto stabilito dall'Art. 5 del "Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati" della FIP.

 È espressamente vietata, ripudiata e sanzionata dalla Società ogni forma di:

Abuso psicologico, ovvero qualsiasi atto intenzionale e non gradito, compreso l'isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, la coercizione, l'aggressione

verbale, l'intimidazione o qualsiasi altro comportamento che possa danneggiare l'identità, la dignità e l'autostima di una persona, o influenzare negativamente le sue emozioni, pensieri, valori e convinzioni, oppure disturbare la sua tranquillità. Questi comportamenti possono manifestarsi anche attraverso l'uso di strumenti digitali.

Abuso fisico, ovvero ogni atto deliberato, indesiderato, consumato o tentato, che possa includere botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, con il potenziale di causare danni fisici reali o potenziali, oppure di falsificare intenzionalmente danni alla salute, trauma, lesioni fisiche, o compromettere lo sviluppo psicofisico di un minore, interferendo con la sua crescita sana e serena. Tali comportamenti possono anche includere il costringere un atleta a svolgere attività fisiche inadeguate per migliorare le prestazioni sportive, come ad esempio l'imposizione di carichi di allenamento non appropriati in base all'età, al genere, alla struttura e alla capacità fisica, oppure forzare atleti malati, feriti o che provano dolore a allenarsi. In questa categoria rientrano anche comportamenti che favoriscono il consumo di alcol o pratiche di doping, entrambi vietati dalle norme vigenti.

Molestia sessuale, ovvero qualsiasi atto o comportamento di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico, che è indesiderato e non gradito e che provoca una grave sensazione di fastidio, disagio o disturbo. Questi comportamenti possono includere l'uso di un linguaggio del corpo inappropriato, la formulazione di osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, così come richieste indesiderate o non gradite di natura sessuale, sia tramite telefonate, messaggi, lettere o altri mezzi di comunicazione, con l'effetto di intimidire, degradare o umiliare.

Abuso sessuale, ovvero qualsiasi comportamento o azione di natura sessuale, che sia con o senza contatto fisico, e che viene considerato non desiderato, oppure nel quale il consenso è ottenuto in modo forzato, manipolato, non dato o negato. Questo può includere anche il costringere un Tesserato a partecipare a comportamenti sessuali inappropriati o indesiderati, o nell'osservare il Tesserato in situazioni o contesti sessuali non appropriati.

Violenza di genere, ovvero tutte le forme di violenza, che vanno dalla violenza psicologica e fisica a quella sessuale, inclusi comportamenti persecutori e discriminazioni di genere.

Bullismo e cyberbullismo, ovvero qualsiasi forma di comportamento offensivo e/o aggressivo da parte di uno o più individui, sia personalmente che attraverso piattaforme online come i social network o altri mezzi di comunicazione. Questi comportamenti possono essere singoli o ripetuti nel tempo e hanno lo scopo di esercitare potere o dominio su uno o più individui. Possono includere atti di prevaricazione, sopraffazione e intimidazione che causano disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento. Tra di essi rientrano umiliazioni, critiche sull'aspetto fisico, minacce verbali (anche in relazione alla performance sportiva), diffusione di notizie false, minacce di violenza fisica o danneggiamento di proprietà della vittima.

 Nonnismo (hazing), ovvero qualsiasi comportamento che implica un'iniziazione umiliante e/o pericolosa dei nuovi membri da parte dei membri anziani dello stesso gruppo.

Abuso di matrice religiosa, ovvero limitare o condizionare il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di praticare il culto, sia in privato che in pubblico, a condizione che non comporti pratiche contrarie al buon costume.

Abuso dei mezzi di correzione, ovvero superare i limiti dell'uso del potere correttivo e disciplinare assegnato a un individuo nei confronti della persona offesa, utilizzandolo in modo inadeguato o per perseguire interessi diversi da quelli per cui è stato conferito dal sistema giuridico federale.

Negligenza, ovvero l'omissione di intervento da parte di un Tesserato, anche in virtù dei doveri derivanti dalla sua posizione, che, dopo essere venuto a conoscenza di uno degli eventi disciplinati dal presente Regolamento, non interviene né segnala la questione al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FIP, causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno.

Incuria, ovvero il mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali in termini fisici, medici, educativi ed emotivi.

Altri comportamenti discriminatori, ovvero ogni altra condotta mirata a produrre un effetto discriminatorio fondato su etnia, colore della pelle, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, credenze personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

NORME DI CONDOTTA GENERALI

I Tesserati e coloro che partecipano all'attività sportiva in qualsiasi ruolo o capacità NON DEVONO NEL MODO PIÙ ASSOLUTO:

 Discriminare o avere qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;

 Colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona; ? Avere atteggiamenti nei confronti di altri che - anche sotto il profilo psicologico - possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;

 Agire con comportamenti che siano di esempio negativo, specialmente per i minori;

 Avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;

 Agire in modi che possano essere abusivi;

Usare un linguaggio, dare suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;

Comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;

Stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale;

Tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;

 Invitare a momenti conviviali non istituzionali atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;

Agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;

Discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.

 DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI

Con riferimento a quanto previsto dal "Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati" della FIP di cui all’Art. 11 si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati:

 Manifestare lealtà, probità e correttezza in tutte le attività connesse o correlate all'ambito sportivo e adottare una condotta improntata al rispetto verso gli altri tesserati;

 Evitare l'uso di un linguaggio inappropriato o allusivo, anche in contesti ludici o scherzosi; ?? Assicurare la sicurezza e la salute degli altri tesserati, contribuendo a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;

 Partecipare attivamente all'educazione e alla formazione nella pratica sportiva sana, offrendo supporto agli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;

 Promuovere un equilibrio sano tra vita personale e sportiva, valorizzando anche gli aspetti ludici, relazionali e sociali dell'attività sportiva;

 Stabilire rapporti equilibrati con coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i soggetti incaricati della cura degli atleti, o i loro delegati;

 Prevenire e ridurre le dispute, i conflitti e le tensioni attraverso una comunicazione sana, efficace e costruttiva;

 Affrontare con proattività comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi; ?? Collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, contrasto e repressione di abusi, violenze e discriminazioni, sia a livello individuale che collettivo;

Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere a rischio se stessi o gli altri, causare pericoli, timori o disagi.

DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI Con riferimento a quanto previsto dal "Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati" della FIP di cui all’Art. 11 si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:

Contribuire attivamente alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

 Evitare qualsiasi abuso o utilizzo improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, soprattutto se minori;

 Partecipare alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori; ?? Limitare al minimo indispensabile ogni contatto fisico con i tesserati, soprattutto se minori;

Favorire un rapporto tra tesserati basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che possano generare uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso la manipolazione;

 Evitare di creare situazioni di intimità con i tesserati minori;

 Organizzare soluzioni logistiche durante le trasferte per prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle decisioni;

 Comunicare e condividere con i tesserati minori gli obiettivi educativi e informativi, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle scelte;

 Evitare comunicazioni e contatti di natura intima con i tesserati minori, anche tramite i social network;

 Interrompere immediatamente ogni contatto con i tesserati minori se si avvertono situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, e attivare il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;

 Utilizzare le competenze professionali necessarie nella programmazione e/o gestione dei regimi alimentari in ambito sportivo;

 Segnalare tempestivamente eventuali segni di disturbi alimentari degli atleti loro affidati; Dichiarare eventuali situazioni di incompatibilità e conflitti di interesse;

Promuovere i valori dello sport educando al rifiuto di sostanze o metodi vietati per migliorare le prestazioni sportive dei tesserati;

 Mantenersi costantemente informati sulle politiche di Safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

 Evitare l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per fini educativi e formativi, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o dai soggetti responsabili della loro cura;

 Segnalare prontamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che mettano i tesserati a rischio di pregiudizio, pericolo, timore o disagio. DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI Con riferimento a quanto previsto dal "Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati" della FIP di cui all’Art. 11 si stabiliscono i seguenti diritti, doveri e obblighi a carico degli atleti:

 Collaborare solidalmente con gli altri atleti, offrendo assistenza e incoraggiamento reciproco;

 Condividere le proprie ambizioni con dirigenti e allenatori sportivi e valutare insieme le proposte riguardanti gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo anche coloro che hanno la responsabilità genitoriale o sono incaricati della cura, e confrontarsi eventualmente con gli altri atleti;

 Comunicare ai dirigenti sportivi e agli allenatori situazioni di ansia, paura o disagio riguardanti sé stessi o altri;

 Prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che possano mettere gli altri atleti in uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso manipolazioni;

 Rispettare e preservare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e di tutti i soggetti coinvolti nell'attività sportiva;

 Riconoscere e rispettare il ruolo educativo e formativo dei dirigenti sportivi e degli allenatori;

 Mantenere rapporti basati sul rispetto reciproco con gli altri atleti e con tutte le persone coinvolte nell'attività sportiva;

 Segnalare qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura degli atleti, o ai loro delegati;

 Evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e allenatori, segnalando eventuali comportamenti inappropriati;

 Non diffondere materiale fotografico o video di natura privata o intima senza autorizzazione, segnalando comportamenti non conformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura, nonché al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;

 Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere sé stessi o altri in pericolo o pregiudizio. NORME SPECIFICHE DI CONDOTTA NELL’ATTIVITÀ CON I MINORI Quando si svolge attività con i minori, è necessario:

 Organizzare l'attività in modo da minimizzare i rischi.

 Essere visibili ad altri adulti, per quanto possibile, durante l'attività con i minori.

Consentire, quando possibile e nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza, l'accesso agli impianti durante allenamenti e sessioni di prova ai genitori o tutori legali, o agli addetti alla sorveglianza.

Ottenere e conservare l'autorizzazione scritta dai genitori o tutori legali qualora siano previste sessioni di allenamento singole e/o in orari non consueti.

 Astenersi dall'utilizzare, riprodurre e diffondere immagini o video dei Tesserati minori, se non per finalità educative e formative, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o tutori legali o dagli addetti alla sorveglianza.

 Evitare situazioni di intimità con i Tesserati minori.

 Comunicare e condividere con i Tesserati minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo i genitori o tutori legali o gli addetti alla sorveglianza.

 Astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con i Tesserati minori, anche tramite social network.

Interrompere immediatamente ogni contatto con i Tesserati minori se si riscontrano situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, informando il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office della FIP.

Promuovere una cultura di apertura che consenta a tutto il personale, ai rappresentanti, ai minori e ai loro caregiver di sollevare e discutere liberamente qualsiasi argomento o preoccupazione.

 Mantenere relazioni equilibrate con i genitori o tutori legali e gli addetti alla sorveglianza. ?? Informare i minori sul tipo di rapporto che devono aspettarsi con gli allenatori e gli altri membri del sodalizio, incoraggiandoli a segnalare eventuali preoccupazioni.

 Valorizzare le capacità e le competenze dei minori e discutere con loro dei loro diritti, di cosa è accettabile e di cosa non lo è, nonché di cosa possono fare in caso di emergenza.

 Mantenere un alto standard personale e professionale.

Trattare i minori in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto.

 Favorire la partecipazione attiva dei minori per sviluppare le loro capacità di auto-protezione.

Segnali di disagio e malessere A titolo esemplificativo, sono considerati segnali di disagio e malessere:

 Cambi repentini e ingiustificati di comportamento, come riduzione della concentrazione, isolamento, depressione, paura, sbalzi d'umore, riluttanza ad allenarsi o partecipare alle gare, che possono essere accompagnati da cali delle performance sportive.

 Disturbi dell'alimentazione.

 Segni fisici evidenti o repentini cambiamenti comportamentali, oppure segnali verbali diretti o indiretti di difficoltà.

 Ferite come contusioni inspiegabili o sospette, tagli o bruciature, soprattutto se presenti su parti del corpo normalmente non soggette a tali lesioni e non compatibili con l'attività sportiva.

 Una ferita per la quale la spiegazione sembra poco plausibile.

 Il minore che racconta di un'azione di abuso che lo ha coinvolto.

 Diffidenza verso allenatori, accompagnatori, dirigenti o altri adulti con cui il minore dovrebbe avere un rapporto di fiducia.

 Trascuratezza e frequente perdita di effetti personali. Importante: la presenza di uno o più di questi segnali non costituisce di per sé la prova della presenza di abusi, violenza o molestie. Tali segnali devono essere valutati anche considerando i comportamenti tipici dei minori durante alcune fasi dello sviluppo e della crescita, come la preadolescenza e l'adolescenza, durante le quali cambiamenti di umore e comportamento sono comuni anche in assenza di abusi, violenza o molestie.

PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI Quando l’associazione instaura una relazione lavorativa, indipendentemente dalla forma, con operatori incaricati di svolgere compiti che comportano contatti diretti e regolari con i minori, richiede preventivamente una copia del certificato del casellario giudiziale conformemente alla normativa vigente.

PROCEDURE IN CASO DI POSSIBILE COMPORTAMENTO PREOCCUPANTE Tutti i Tesserati sono tenuti ad essere attenti nell'individuare situazioni che potrebbero rappresentare rischi per gli altri e devono segnalare ogni preoccupazione, sospetto o certezza riguardante possibili casi di abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione in alternativa alle seguenti figure: > Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società (Sig.Caimi Mauro  -   Safeguarding Office della società safeguarding@basketagrate.com )

 Chiunque sospetti comportamenti preoccupanti può rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società o contattare direttamente il Safeguarding Office della FIP. Nel caso di minori coinvolti, potrebbe essere opportuno segnalare tempestivamente eventuali segnali di disagio ai genitori o tutori legali. Tuttavia, potrebbero verificarsi situazioni in cui collaborare con i genitori o tutori potrebbe essere insufficiente o addirittura dannoso, ad esempio se uno dei genitori fosse coinvolto nell'abuso o dimostrasse incapacità nel gestire la situazione in modo adeguato. In tali casi, sarebbe consigliabile consultare il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società. RISPETTO DELLA PRIVACY Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e il Safeguarding Office della FIP sono tenuti a rispettare gli obblighi di riservatezza stabiliti dal "Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati" della FIP di cui all’Art. 14.

L'identità del segnalante non può essere divulgata a persone estranee alle autorità competenti per ricevere o trattare le segnalazioni. Questa protezione si estende non solo al nome del segnalante, ma anche a tutte le informazioni della segnalazione che potrebbero indirettamente rivelarne l'identità.

 

CODICE ETICO

Art. 1 – Premessa


L’Associazione Sportiva Dilettantistica BASKET AGRATE riconosce lo sport quale strumento sociale, educativo e culturale ed aderisce ai principi del Fair Play, promuovendo e garantendo un ambiente sportivo ispirato ai concetti di lealtà, correttezza, amicizia e rispetto per gli altri.
L’Associazione ripudia ogni forma di discriminazione e di violenza, la corruzione, il doping e qualsiasi cosa possa arrecare danno allo sport.
L’Associazione promuove con particolare attenzione l’attività sportiva giovanile, dalle bambine e i bambini del minibasket fino alle atlete e gli atleti maggiorenni, ritenendo lo sport uno strumento di crescita insostituibile.
L’impegno sportivo dovrà essere secondo solo a quello scolastico che è e rimane l’obiettivo prioritario nell’educazione dei ragazzi.

DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DI…

Diritto di divertirsi e giocare: Dovere dei Genitori

 Diritto di fare sport: Dovere dei Genitori

Diritto di avere i giusti tempi di riposo: Dovere degli Allenatori

 Diritto di beneficiare di un ambiente sano: Dovere dell’Associazione e Responsabili impianti

Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza: Dovere dell’Associazione e Responsabili impianti

Diritto di essere circondato e preparato da personale qualificato: Dovere dell’Associazione

 Diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi: Dovere degli Allenatori

Diritto di partecipare a competizioni adeguate alle varie età: Dovere dell’Associazione

 Diritto di non essere un campione: Dovere dei Genitori, degli Allenatori e dell’Associazione

 

Art. 2 – Il Codice Etico

Il Codice Etico dell’Associazione reca norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere rispettate da tutti coloro che operano, a qualsiasi titolo, in seno all’Associazione nell’ambito delle rispettive competenze ed in relazione al ruolo ricoperto.

Art. 3 – I destinatari

Il presente Codice si applica ai seguenti soggetti:

  • Dirigenti;
  • Staff tecnico;
  • Atleti e chiunque svolga attività agonistica o sportiva;
  • Genitori e Dirigenti accompagnatori degli atleti;
  • Staff medico;
  • Collaboratori, consulenti esterni e ogni altro soggetto che agisca nell’interesse dell’associazione;
  • Sponsor.

Il Codice Etico si applica comunque a tutti i tesserati e a tutti coloro che lo sottoscrivono volontariamente; in particolare i Dirigenti, gli Allenatori e i Dirigenti Accompagnatori si impegnano a sottoscrivere il Codice Etico.

Art. 4 – Efficacia e Divulgazione

L’iscrizione all’Associazione comporta l’accettazione incondizionata del presente Codice.
Copia del Codice Etico è consegnata a tutti i soggetti destinatari sopraindicati, che sono pertanto tenuti a conoscerne il contenuto, a osservare tutte le disposizioni in esso contenute, a contribuire alla loro applicazione e ad assumersi le responsabilità conseguenti alla loro violazione che costituisce grave inadempienza, violazione che è meritevole delle sanzioni disciplinari all’uopo previste dall’Associazione. L’ignoranza del Codice Etico non può essere invocata a nessun effetto. Il Codice Etico è efficace dal momento dell’approvazione del Consiglio Direttivo.

Art. 5 – L’Associazione

L’Associazione s’impegna a:

  • Operare nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo vigente e a uniformare le proprie azioni e comportamenti ai principi di lealtà, onestà, correttezza e trasparenza in ogni aspetto riferibile alla propria attività;
  • Diffondere una sana cultura sportiva, promuovendo e garantendo un ambiente che premi sia il Fair Play sia il successo agonistico.

L’Associazione, inoltre, s’impegna affinché:

  • Tutti i suoi membri con responsabilità verso bambini e giovani siano qualificati e di provata integrità morale per guidare, formare, educare e allenare le diverse fasce di età;
  • La salute, la sicurezza e il benessere psico-fisico degli atleti, con particolare riferimento ai bambini e giovani, assumano un ruolo primario e quindi l’impegno sportivo ed agonistico richiesto, in relazione all’età, sia adeguato alle condizioni fisiche ed al livello di preparazione e qualificazione raggiunto.

Art. 6 – I Dirigenti

I dirigenti dell’Associazione s’impegnano a:

  • Comportarsi secondo i principi del presente Codice Etico;
  • Rispettare le leggi e applicare tutte le norme di buona gestione delle attività sociali e delle risorse umane;
  • Rifiutare ogni forma di corruzione/concussione;
  • Adottare sempre le migliori pratiche disponibili e stimolare al miglioramento continuo tutti i collaboratori;
  • Non assumere atteggiamenti equivoci con atleti/atlete minorenni che possano essere interpretati diversamente e recare turbamento ai minori;
  • Non instaurare relazioni sentimentali o amorose con atleti/atlete minorenni.

Inoltre i Dirigenti, in qualità di garanti del Codice Etico, hanno il compito di:

  • Divulgare il presente Codice e vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
  • Denunciare eventuali violazioni al Consiglio Direttivo, che è l’organo preposto a decidere e adottare le sanzioni conseguenti;
  • Esprimere pareri in merito a scelte di politica societaria al fine di garantirne la coerenza con le disposizioni del Codice Etico;
  • Partecipare alla periodica revisione del Codice.

Art. 7 – Lo Staff Tecnico

Gli Allenatori e gli Istruttori devono tenere un comportamento esemplare che costituisca un modello positivo sia nell’ambito sportivo sia educativo e devono trasmettere ai propri atleti valori quali:

  • Rispetto
  • Sportività
  • Civiltà
  • Integrità

Valori che vanno al di là del singolo risultato sportivo e che sono il fondamento stesso dello Sport.

A tale scopo gli Allenatori e gli Istruttori s’impegnano a:

  • Comportarsi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
  • Promuovere lo sport e le sue regole esaltandone i valori etici, umani e il Fair Play;
  • Non premiare comportamenti sleali, ma condannarli applicando sanzioni appropriate;
  • Rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede e obiettivamente;
  • Rispettare tutti gli atleti, sia della squadra propria sia di quelle avversarie, evitando atteggiamenti, frasi o gesti che possano offenderli;
  • Agire in modo responsabile sotto il profilo pedagogico, educando gli atleti all’autonomia, alla responsabilità e a un comportamento socialmente positivo e leale;
  • Creare un’atmosfera e un ambiente piacevoli, anteponendo il benessere psico-fisico degli atleti al successo agonistico;
  • Trovare soluzioni aperte e giuste in caso di conflitti;
  • Sostenere e partecipare a ogni iniziativa societaria volta allo sviluppo dello sport, dei suoi valori e principi etici o comunque con finalità di carattere sociale ed educativo.

Inoltre si ritiene opportuno che gli Allenatori e gli Istruttori non instaurino relazioni sentimentali o amorose con atleti/atlete anche maggiorenni della squadra che allenano.

Gli Allenatori e gli Istruttori delle squadre giovanili e del minibasket, data l’importanza del loro ruolo educativo in questa specifica fascia d’età degli atleti, si impegnano in particolare a:

  • Tenere, dentro e fuori la palestra, un comportamento esemplare di vita e nei rapporti con gli altri; un comportamento che costituisca un modello positivo per i bambini e i giovani;
  • Evitare stili di vita dannosi alla salute;
  • Premiare o evidenziare comportamenti leali;
  • Spiegare ai propri atleti l’inopportunità di comportamenti o stili di vita dannosi o sleali;
  • Non chiudere mai gli occhi sui comportamenti sleali degli altri;
  • Non anteporre interessi personali o dei singoli atleti a quelli della squadra;
  • Non assumere atteggiamenti equivoci con atleti/atlete minorenni che possano essere interpretati diversamente e turbare i minori;
  • Non instaurare relazioni sentimentali o amorose con atleti/atlete minorenni.

Art. 8 – Gli Atleti

Gli atleti devono perseguire il risultato sportivo e il proprio successo personale nel rispetto dei principi previsti dal presente Codice Etico. Pertanto, gli atleti, consapevoli che il loro comportamento contribuisce a mantenere alto il valore dello Sport, s’impegnano a:

  • Onorare lo sport e le sue regole attraverso una competizione corretta, giocando al meglio delle proprie possibilità e condizioni psico-fisiche e comportandosi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
  • Rifiutare ogni forma di doping;
  • Rispettare i compagni di squadra, lo staff tecnico e quello medico;
  • Rispettare gli avversari e i giudici, sicuri che le decisioni di questi ultimi sono sempre prese in buona fede e obiettivamente;
  • Rispettare gli impegni assunti nei confronti dell’Associazione e dei propri compagni di squadra, iniziando dalla puntualità agli allenamenti e alle gare;
  • Tenere un comportamento esemplare e usare sempre un linguaggio appropriato ed educato.

Gli atleti in età scolastica, dalle elementari all’università, s’impegnano a dare priorità all’attività di studio mantenendo anche in quest’ambito un comportamento esemplare.

Art. 9 – I Genitori degli Atleti

I Genitori e i Dirigenti accompagnatori degli atleti, durante gli allenamenti e soprattutto durante le gare sportive, devono tenere una condotta ispirata alla convivenza civile, al rispetto dell’avversario e alla condivisione dello spirito del gioco. Pertanto, i Genitori e i Dirigenti accompagnatori s’impegnano a:

  • Non esercitare pressioni psicologiche eccessive sugli atleti per il perseguimento dei soli risultati sportivi;
  • Accettare e rispettare le decisioni dello staff tecnico evitando qualunque forma d’interferenza nelle loro scelte;
  • Astenersi da atteggiamenti, frasi o gesti che possano offendere gli atleti in campo e gli allenatori;
  • Incoraggiare la lealtà sportiva manifestando un sostegno positivo verso tutti gli atleti, sia della propria squadra che delle squadre avversarie, e mantenendo un comportamento responsabile verso i sostenitori delle squadre avversarie;
  • Rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede e obiettivamente.

Art. 10 – Lo Staff Medico

Lo staff medico s’impegna a:

  • Vigilare sulla salute degli atleti, garantendo assistenza e buona cura, utilizzando metodi non aggressivi per l’organismo e facendosi carico, nel frattempo, di una penetrante azione educativa;
  • Garantire che la salute e il benessere psico-fisico degli atleti venga prima di qualsiasi altra considerazione;
  • Valorizzare le naturali potenzialità fisiche e le qualità morali degli atleti;
  • Non somministrare sostanze alteranti o dopanti.

Art. 11 – Azioni Disciplinari

Eventuali violazioni del presente Codice Etico da parte di chiunque saranno valutate dal Consiglio Direttivo che avrà il compito di verificarne la consistenza attraverso la raccolta di testimonianze di tutte le parti in causa.
Nel caso di accertamento delle violazioni, il Consiglio Direttivo deciderà l’azione disciplinare da intraprendere.

Le azioni disciplinari possibili sono le seguenti:

  • Richiamo verbale non ufficiale, nei casi di mancanze ritenute di minore entità;
  • Richiamo ufficiale scritto, nei casi di ripetute trasgressioni ritenute non gravi;
  • Sospensione dall’attività temporanea nei casi ritenuti di gravi violazioni delle norme e/o reiterate ammonizioni, con conseguente sospensione del rimborso spese, ove previsto;
  • Espulsione dall’Associazione nei casi ritenuti di gravi violazioni delle norme e/o comportamenti incompatibili con i valori e i principi del Codice etico.

Ogni decisione adottata sarà comunicata al diretto interessato.

Se, altresì, i comportanti dovessero addirittura ipotizzare ipotesi di reato, l’Associazione denuncerà immediatamente tali comportamenti alle autorità competenti e si costituirà parte civile

 

 

 

 

 

 

A questo link tutti i riferimenti FIP sull'argomento

https://fip.it/safe-guarding/

 

 



lunedì 10 ottobre 2022

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